286 - La natura della struttura maestro-discepolo

N. Lygeros
Traduzione: Lucia Santini

Nell’antichità, abbiamo non solo numerose testimonianze d’insegnamenti basati su una struttura maestro –discepolo, ma anche sul loro modo di funzionamento. Gli esempi fondamentali ci vengono dall’Egitto,dalla Cina e dalla Grecia. In quanto all’India, essa ci offre una classificazione veritiera degli uomini in quattro categorie attraverso l’opera di Budda : ci sono coloro che non sanno che non sanno:li dobbiamo lasciare tranquilli; ci sono coloro che sanno che non sanno: dobbiamo istruirli; ci sono coloro che non sanno che sanno : dobbiamo svegliarli; ci sono coloro che sanno che sanno: dobbiamo seguirli:costoro sono i maestri.
Una delle caratteristiche principali di questo insegnamento, è la libertà. Per il discepolo, seguire l’insegnamento del maestro, rappresenta una scelta di vita. Per il maestro,la scelta dei suoi discepoli, è una necessità della sua opera. L’uno vuole pensare alla sua vita,l’altro vuole far vivere il suo pensiero. Entrambi sono liberi. Il loro contatto non è il risultato di costrizioni esteriori che agiscono su di loro malgrado la loro volontà.Questa libertà è essenziale nella loro scelta perché quest’ultima è irreversibile. Costituisce una rottura fra il passato e il futuro. Per entrambi ,non si tratterà di una semplice evoluzione ma di una vera rivoluzione mentale.Perché l’effetto camaleonte e pigmalione trasforma la struttura maestro-discepolo. L’uno non sarà nulla senza l’altro, l’altro non esisterà senza l’uno.
La struttura maestro-discepolo possiede un ancoraggio antichissimo nella storia dell’umanità perchè ne abbiamo tracce in seno alla stessa mitologia, intelligenza della storia, con l’esempio di Telemaco e di Mentore. In effetti, quest’ultimo personaggio dell’Odissea, ha acquisito popolarità in Francia tramite il Telemaco di Fénelon e in letteratura ha preso il significato di guida e di consigliere saggio ed esperto. E’attraverso le sue conoscenze che aiuta non tanto il discepolo bensì l’essere umano che si è indirizzato a lui.Per il mentore, l’altruismo è una tendenza naturale. E se possiede delle caratteristiche prometeiche ,ne risulta una necessità. Ci accorgiamo allorquando la ricerca del discepolo raggiunge la vigilanza del maestro. Poiché non c’è cosa più naturale se non la ricerca di una luce per vedere e per comprendere.Cosa di più naturale se non la condivisione del sapere? Quale sarà lo stato del pensatore nella nullità?
Il maestro agisce sul suo discepolo quale un attraente strano nello spazio cognitivo.Non è semplicemente un modello a cui il discepolo vuole assomigliare. Egli è l’opera che crea l’essere.Non è il detentore della verità suprema ma è il solo capace di dirla. Ed è in questo senso che vediamo il contributo essenziale di Socrate in questa complessa struttura. Tutto ciò quindi ci conduce naturalmente alle coseguenze di questo apporto in seno alla società. Poiché un maestro non insegna col significato che possiamo dare a questo termine in una società di massa. Il maestro permane singolare per il fatto che è un maesto di pensiero.Il suo solo insegnamento, è la comprensione del mondo; questo mondo che è misteriosamente comprensibile. E’ una energia al centro della massa.
Mentre il processo inesorabile della massificazione della società con tutte le sue costrizioni associate non può che disprezzare la struttura maestro-discepolo preferendo ad essa quella del professore-allievo. Mentre quest’ultima associazione tramite la costrizione, il rendimento,l’adeguamento sociale non può che essere un caso degenerato. Il professore non è che un apparecchio del sistema. Vuoto di contenuti,tenta di conservare il suo contegno attraverso il collocamento di marcatori accademici che delimitano il suo territorio.Annegato nella massa ,non ha più identità se non all’interno della sua specializzazione. Ma il pensiero non conosce frontiere ed elemosinarlo è un incessante trasgressione gnoseologica. Non ha che fare con capi di territori a frontiere artificiali. Vive solo nel dubbio e nell’interrogazione.Tali sono le vie dei maestri e le opere dei discepoli.