12219 - Le parentesi dell’Ellenismo
N. Lygeros
Traduzione: Lucia Santini
Se ci rendiamo conto della diacronia dell’Ellenismo, allora capiremo che risolveremo molti problemi senza nessuna difficoltà sostanziale. Affinché questa osservazione razionale diventi più naturale è sufficiente mettere in risalto il concetto della parentesi nella vita. Tutti sappiamo cosa vuol dire su un piano così pratico. Eppure sul piano umano percepiamo che esiste una restrizione che sfiora alcuni anni nel peggiore dei casi. Così non possiamo immaginarci un altro contesto. Quando però pensiamo che nel periodo dell’occupazione turca i nostri progenitori nacquero Ottomani, vissero da Ottomani e morirono Ottomani, ma sempre rimanendo Greci allora intuiamo su un piano generale che l’Ellenismo è riuscito a porre all’interno della parentesi 400 anni. E ciò è dovuto alla diacronia che caratterizza l’Ellenismo. L’Ellenismo è tanto resistente che riuscì a resistere ad una ferita di 400 anni senza spegnersi. Non solo perché la Grecia non muore mai, ma perché ogni greco vero che appartiene all’Ellenismo sa resistere agli atti barbarici. Quando un’entità è capace di resistere 400 anni non teme 40 anni di occupazione, perché anche questi sono una parentesi. Quando un barbaro ti molesta e non produce nessuna opera, è sufficiente resistere affinché si attui la tua opera. L’Ellenismo non è restio né con i nemici e neppure con i lacché perché li trasforma con la propria battaglia e con la sua missione per l’Umanità in parentesi. Persino le pagine più nere quando entrano nelle parentesi una volta chiuse non producono più l’effetto in cui credono che avrebbero ottenuto. Così i genocidi con la procedura del rimedio si trasformano in ferite che l’Ellenismo non dimentica, ma che si rimarginano con la memoria del futuro che continua la sua opera al di là di ogni ostacolo che può collocare contro di lei la barbarie.