12568 - Vicino alla bandiera
N. Lygeros
Traduzione: Lucia Santini
Vicino alla bandiera che aveva lacerato il vento, i discepoli attendevano le istruzioni nascoste.Le pietre attendevano anch’ esse per la seconda volta ed avevano le stesse aperture sopra la roccaforte. Il sole era caldo ma sempre dalla parte della giustizia. Non c’erano più ombre e neppure ricordi, solo la luce e le memorie. Così gli ultimi erano anche i posteri. Ci fu uno stratagemma. Ognuno al suo posto attendeva l’azione successiva. Di fronte lo stesso nemico, la stessa barbarie. Ma non aveva previsto che il fine ed il bersaglio non era cambiato mai nel corso dei secoli. L’Ellenismo aveva la diacronicità che gli permetteva di non cedere nel tempo, anche se avesse dovuto inflettersi nello spazio per resistere alla sua pressione. Ma neanche la missione era cambiata. Il tempo era dalla loro parte. Il camaleonte la sapeva ma adesso lo sapevano anche i discepoli ed avevano deciso di rimanere insieme a lui. Dalle loro appostazioni vedevano tutti gli sbocchi. Era una partita a scacchi multipla ove ognuno doveva giocare la sua parte ora che conoscevano i servi dell’Umanità. Guardarono tutti la bandiera e videro l’azzurro infinito e il bianco intenso. E capirono il simbolo della resistenza. Il motto era lo stesso quanti erano gli orizzonti che avevano scalfito gli avi e nessuno aveva dimenticato il codice. Erano tutti pronti per il contrattacco. Era dunque questione di tempo. Questo aveva deciso il camaleonte.