14134 - L’innovazione necessaria per la Grecia

N. Lygeros
Traduzione: Lucia Santini

Sin dall’inizio della nostra esistenza come Ellenismo, non siamo mai appartenuti alla quantità. Non è il nostro spazio naturale e tutti coloro che cercano di promuovere l’idea della quantità semplicemente non pensano alle dimensioni che hanno paesi come l’America, la Cina e la Russia. Per questo l’Ellenismo ha dimorato sempre nel campo della qualità, ove l’ intelligenza è indispensabile per risolvere i problemi tecnici in maniera pionieristica. Certamente alcuni diranno che appena avviene questo poi gli altri producono la copia ed hanno introiti maggiori. Primo dimenticano che è vero, e di conseguenza lo sappiamo, secondo l’imitazione è l’espressione della ammirazione. Inoltre l’Ellenismo era sempre dedito all’offerta a favore dell’Umanità, quindi ancora meglio se gli altri copiano. La sostanza si trova nell’innovazione nel campo della qualità perché solamente così si crea la differenza che fa la differenza. Nell’Ellenismo, l’innovazione è naturale ma non rara. Perché la rarità non è rara per il raro. Solo che quando parliamo di innovazione non ci riferiamo alle invenzioni di marchingegni. L’innovazione non è soltanto una manifestazione e nulla di più. E’ capace di provocare un cambiamento di fase e i fatti e la loro approvazione saranno completamente diversi dopo la loro la loro apparizione. Nell’innovazione la sola cosa che è necessaria è l’intelligenza. Tutto il resto è costituito da accessori tecnici. Così quando ascoltiamo i giovani dire che non si prospetta un futuro diverso per la nostra patria, è semplicemente perché non pensano, ma esaminano il mondo esclusivamente con i criteri della società. Così il solo modo affinché non si avveri un futuro diverso, è che regni l’assenza d’intelligenza. Inoltre se studiamo le scoperte scientifiche, vedremo che quasi tutte sono dovute esclusivamente alla problematica intellettiva che ha posto in relazione la dinamica dell’intelligenza con la memoria del pensiero. L’Ellenismo senza che la maggior parte dei nostri simili lo abbia compreso è, volenti o nolenti, una zona innovativa. Soltanto che questa zona non è dello spazio ma del tempo. Così se ce ne rendiamo conto tutti allora l’inventiva e l’ingegno ci sembreranno naturali nel campo di questa innovazione. Perché quando un popolo così piccolo è capace di offrire diacronicamente così tanto all’Umanità non può essere che innovativo.