15796 - Nei secoli dei secoli
N. Lygeros
Traduzione: Lucia Santini
Il clefti disse alla sua gente di dire il Padre Nostro.
Era la preghiera di Cristo.
L’unica che aveva attraversato i secoli per essere sempre insieme agli uomini della libertà.
I loro occhi si riempirono di lacrime.
Era la prima volta che fecero in tempo a pensare alle vittime.
Si guardarono negli occhi e videro lo spirito del clefti.
Disse loro di andare in ogni luogo della patria e di tornare con altri guerrieri.
Dovevano vivere per tramandare la leggenda.
Era l’unico modo per non scomparire a causa dell’oblio.
E se la barbarie aveva dubbi, non li manifestò.
Voleva che non ci fosse speranza alcuna.
I guerrieri erano ventiquattro come le torri e le lettere della nostra lingua.
Essi avrebbero scritto la storia della nostra nazione.
Il clefti li guardò e disse loro semplicemente due parole.
Solo due parole.
Buon proseguimento.
Ma quando le sentirono capirono che non solo Didimoticho sarebbe diventata libera, ma
anche la Città.
Perché la freccia di Didimoticho segnalava lo stesso punto.
Era lì ove poggiava l’aquila bicefala sui due mari e toccava il cielo nei secoli dei secoli perché
era la cupola di Cristo, l’unico.