15949 - La primavera è costosa

N. Lygeros
Traduzione: Lucia Santini

Ogni giorno di resistenza aveva molti morti.
Molti di più però degli Ottomani, visto che il pascià li sacrificava senza
contare i corpi.
La sola cosa che voleva era impossessarsi della Città incurante del numero delle loro vittime.
Non voleva una seconda sconfitta da parte degli uomini liberi.
E quando giunsero altri ottocento uomini in rinforzo alla difesa del castello
uscì di senno.
Per questo motivo mise agli inizi di Aprile, ottantacinque cannoni e bocche di fuoco al bombardamento ininterrotto di colpi mortali sugli assediati.
Non poteva fare nient’altro.
Perché voleva tenerli a distanza.
Visto che temeva i contrattacchi di sorpresa che facevano all’interno del suo accampamento.
Piano piano fermò ogni rifornimento della città, visto che non poteva riuscirci ditettamente
colpiva indirettamente per sfinire gli uomini.
Eppure il Governatore continuava ad incitare il popolo.
Ed ogni guerriero era dalla sua parte.
Perché vedevano tutti lo scudo della Cristianità.
In questo contesto avvennero i contatti segreti.
All’inizio non ci credeva.
La Lega Santa riteneva tutto ciò inaudito.
Eppure il suo spirito era digià sulla sua bocca.
E dopo diverse partite, il Governatore capì che il giocatore di scacchi era di un’altra
epoca.
Memoria del Futuro.
La resistenza avrebbe acquisito significato con il passar del Tempo ed i problemi
della quotidianità non avrebbero più avuto importanza.
Dovevano resistere ancora di più.
E chiaramente fino alla fine.
A qualunque costo.
Perché questo voleva Dio.
E non solo gli uomini.
Perché dovevano espugnare un crimine contro l’Umanità.
E nessun altro all’infuori di loro avrebbe combattuto.
Marcantonio Bragadin chiamò d’urgenza Astorre Baglioni per parlare tutti e
tre insieme dei nuovi dati degli eventi.
Non erano più soli visto che avevano con loro il futuro.
Non nascose loro nulla.
E presero la loro decisione.
Sarebbe rimasto lì fino alla fine.
E avrebbero resistito a qualunque costo.
Per dare tempo alla Lega Santa.