16288 - La resurrezione della Chiesa
N. Lygeros
Traduzione: Lucia Santini
Nell’anno di grazia del 1236, nessuno ma proprio nessuno avrebbe potuto prevedere l’impressionante decisione dell’Umanità.
Nessuno all’infuori dei Santi che conoscevano il futuro prima del presente.
Da secoli ad oggi l’usurpazione non si era mai interrotta neppure un istante.
Le grandiosità cercavano di nascondere la schiavitù e le intimidazioni.
Gli usurpatori avevano distrutto la chiesa nella maniera più barbarica
mai esistita per cercare di cancellarla dalla storia.
Volevano che nei secoli seguenti non ci fosse neppure un riferimento ad essa.
Ma le pietre non tacerono.
E alcune di esse portavano il Cristogramma per non dimenticare la sostanza.
Una di esse aveva conservato il Maestro, quale testimonianza ai posteri che
non avrebbero creduto nella storia.
Dopo la distruzione della chiesa, nessuno ma nessuno poteva credere che le cose sarebbero cambiate.
Dopo secoli di occupazione, cosa avrebbe potuto fare un popolo che pativa?
Di tutto, se avesse continuato a credere.
Questo era l’insegnamento dei Santi.
E questo era l’Insegnamento.
Purtroppo per gli usurpatori non era abbastanza la distruzione completa così decisero di costruire sopra i ruderi affinché non ci fosse neppure una traccia della precedente costruzione.
Volevano portare al mondo un nuovo edificio sacro con tutta la magnificenza della barbarie quale modello in tutto l’Occidente.
Era il segno dell’usurpazione e della riduzione in schiavitù.
Così costruirono rubando le pietre con le mani dei servi sottomessi che avevano rinnegato la loro religione e che credevano in costoro.