16476 - Pian piano la consapevolezza
N. Lygeros
Traduzione: Lucia Santini
Pian piano nella nostra patria si sta preparando la consapevolezza dell’intollerabilità della negazione del Genocidio. Non parliamo più esclusivamente di un solo genocidio, ma di tutti i genocidi. E per di più la triade dei genocidi dei Greci, degli Armeni e degli Assiri, entra nel dizionario degli uomini che lottano per i diritti umani, e per i diritti dell’Umanità. Forse non tutti possono percepire il valore e l’importanza di questa procedura, ma si tratta del dopo-riconoscimento nel contesto della prassi di correzione che si basa sull’opera di Lemkin. Col passar del tempo, il popolo greco va oltre e non esamina solamente la sua storia e le sventure a cui fu sottoposto. Ora si applica di fatto con i genocidi di altri prossimi che continuano a soffrire, perché sono offesi dal crimine di pace che compiono coloro che non riconoscono nessun genocidio. Tutti i lottatori della libertà e della memoria si coordinano in un unico impegno, affinché ci sia giustizia per gli innocenti, e per le vittime che non possono difendersi perché sono state “genocidiate” per diventare inesistenti. Coloro che compiono un genocidio non vogliono che si evolva il futuro temono i riconoscimenti, perché sanno bene che in questo modo l’Umanità non lo dimentica e comincia a difendersi affinché non si avveri di nuovo dopo anni. Ha dunque importanza che tutti insistiamo sulla questione della penalizzazione della negazione dei genocidi. Perché non è solo per la questione giuridica che ci battiamo, ma per una questione di etica e di dignità. Il nostro ruolo è semplice dobbiamo essere giusti, per giustificare la nostra esistenza, proteggendo gli innocenti. Così questa battaglia è un modo per tutti come prendere atto da uomini e da uomini dediti agli altri senza temere i carnefici dei genocidi e coloro che non rispettano le vittime.