25580 - La strategia del riconoscimento
N. Lygeros
Traduzione: Lucia Santini
La strategia del riconoscimento in ciò che concerne il genocidio non deve basarsi esclusivamente sul carnefice, ma deve essere fondata sull’Umanità. Per molti anni, quasi tutta la nostra gente riteneva che la cosa più importante fra tutte fosse il riconoscimento da parte del carnefice, mentre la cosa sostanziale si trova nella scala dell’Umanità. Immaginiamo un genocidio riconosciuto solo dal carnefice e da nessun altro, per renderci conto di quanto poco valore avrebbe avuto. Il seguito dell’opera di Lemkin con la concezione del termine genocidio non è semplicemente il riconoscimento, ma tramite la Carta dell’ONU, è il conseguimento del concetto dei Diritti dell’Umanità, perché questo è il bersaglio di un genocidio non un popolo specifico e basta. Così la nostra strategia non deve essere mirata solo al carnefice, perché lui sarà solo il primo ostacolo. Il pensiero laterale ci mostra che è preferibile informare gli altri che saranno esercitate in seguito al carnefice pressioni da molte parti. In questo modo, la pressione del riconoscimento si moltiplicherà in maniera esponenziale. Parallelamente, per lo stesso motivo, dobbiamo pure noi riconoscere risolutivamente e ufficialmente i genocidi degli altri popoli e per di più dobbiamo prendere iniziative verso questa direzione, perché così mettiamo in moto una rete umana che ha una potenza incomparabile, per raggiungere nuovi risultati che con un approccio semplicistico e lineare sembrano inconcepibili. Questo deve essere nel nostro programma quando ci interessiamo ai genocidi, per potere in seguito presentare alle Nazioni Unite il tema dei Diritti dell’Umanità senza restrizioni a causa delle fobie delle vittime.