26333 - La Z.E.E. come uno strumento strategico

N. Lygeros
Traduzione: Lucia Santini

Quando i grandi paesi hanno cominciato a parlare del concetto della Z.E.E., della ratifica della convenzione di Montego-Bay 1982, della sua istituzione e delimitazione, dicevamo che sono dei grandi paesi. Quando Cipro che ha zone occupate, rifugiati, intrappolati e scomparsi ha proceduto nell’istituzione nel 2004 e nelle delimitazioni del 2003, del 2007 e del 2010 abbiamo detto che si trattava di Cipro e che non ha nessuna relazione. In realtà si tratta che semplicemente non rispettiamo gli stessi Greci perché esaminiamo solo e soltanto gli elettori, mentre le cose cambiano in maniera rapidissima. Adesso è l’Armenia Occidentale che, anche se per il momento è occupata a causa del genocidio degli Armeni, con un governo in esilio e composta di soli rifugiati, parla dell’istituzione della sua Z.E.E. Questa volta quale scusa troveremo per giustificare ancora una volta la servizievole viltà e la burocrazia? Perché gli sviluppi sono ormai molto visibili su molti livelli e in diversi paesi. Sempre di più la Z.E.E. si sviluppa in uno strumento strategico di grande importanza, che incorpora anche elementi di lotta di liberazione. Allora quando tutto ciò diventerà comprensibile? Dovremo attendere di nuovo il governo successivo?