27015 - Arbitrio del ponte
N. Lygeros
Traduzione: Lucia Santini
Per quanto sembrasse lontano il centro dell’Europa
rimaneva inscindibilmente collegato con i sui limiti
anche se questi erano il mare.
Ed il Danubio era vicino per dimostrarlo.
Budapest non era un’eccezione.
Anche lei aveva bisogno di protezione.
Chi l’avrebbe immaginato?
Eppure proprio perché si trova lì
ha vissuto molte volte una forza spaventosa
delle placche tettoniche
della Cronostrategia.
Il paradosso del Danubio era
che esso faceva da ponte
con il Mar Nero.
Sarebbe stato un nuovo schema mentale per molti
e per alcuni uno shock mentale.
Cartina mentale in fase di adattamento
o plasticità mentale?
Così trovò le pietre del centro
che avevano però contatti con gli angoli
e i lati dell’Europa.
Non era un caso fortuito l’aver ricevuto
attacchi dai lati.
Ed ora con la nuova lettura della storia
con lo sguardo strategico
esaminava le ramificazioni del futuro
senza paure
per poter mettere altre pietre
per creare un grande drago
lì ove vedeva moyo.
Perché dopo l’albero della vita
e le foglie di ferro
doveva collegare le ramificazioni
con gli incroci.
E sapeva che i suoi discepoli aspettavano
ai lati nelle altre stelle.
Mentre qui ci voleva la mano di Dio
per trovare la mossa giusta
poiché il Tesuji non era sufficiente
per il futuro della storia.
Sembrava che occorresse un’altra corda
al suo amico musicista
sulla sua lira.
Una corda del Tempo.
Questo voleva l’arbitrio del ponte
e resistette ai cavalli che tiravano
in direzioni opposte
affinché sapessero il seguito
i discepoli del cavaliere
che era tornato.