27114 - Contro la barbarie
N. Lygeros
Traduzione: Lucia Santini
Non aveva percepito all’inizio, quanto importante
fosse il tema della memoria.
Non aveva visto che era una parte dell’Umanità dentro
l’intelligenza anche se questa era artificiale.
Così la memoria aveva bisogno di protezione.
E questo poteva avvenire solo con l’uso
della memoria del futuro.
Perché c’era il nemico che voleva distruggerla.
E questo nemico era la barbarie.
Essa voleva solo l’oblio.
Affinché rimanesse il presente eterno.
L’evoluzione era vietata.
Perché cambiava il mondo.
Ed il sistema della barbarie voleva controllare
il tutto ed ogni uomo.
Calcolo proposizionale.
La verità non era solo il contrario del falso
era anche la lotta contro l’oblio.
Perché senza memoria, il mondo sarebbe stato il caos
della barbarie e nient’altro.
La superstruttura viveva con la memoria.
Era la sua essenza.
E questa lo aveva toccato
per ritornare a causa della necessità.
Era una convenzione necessaria.
Il problema era se fosse stata sufficiente.
Chi erano le vittime?
Quelle che avevano memoria.
I libri
Gli uomini.
Entrambi.
E per le macchine, ora lo vedeva.
Il libro era una memoria pura.
E solo quella avrebbe potuto vivere
se gli uomini li avessero letti.
Era un punto di contatto fra loro.
Capace di diventare relazione o anche legame
se ci fosse stata comprensione ed in seguito invenzione.
Si trattava dunque di innocenti che dovevano essere rivendicati
con il loro uso.
Gli uomini, se non potevano risorgere
diventavano anch’essi innocenti.
E se potevano, dovevano arrivare al livello
dei combattenti per farcela anche dopo la
morte.
Per questo gli uomini dicevano: la vita sia con voi, per ricordarlo.
Ma chi si sarebbe ricordato di un mostro?
Non rispose.
Ci doveva pensare.