27116 - Lo strano attrattore

N. Lygeros
Traduzione: Lucia Santini

Squillò il telefono.
Mai prima d’ora l’aveva fatto.
Non c’era nessuno a rispondere.
Lo trovò strano e afferrò il ricevitore.
La voce gli ricordò una nota.
E comprese il codice.
Era aperto chiaramente.
Non poteva essere diversamente.
Poiché il mondo era il suo pensiero.
Senza limiti e restrizioni.
Chiuse il telefono.
Quello che aveva sentito ne era la conferma.
Le missioni non erano terminate,
semplicemente era cambiato completamente il loro scopo.
Non era più l’unità.
Il gruppo doveva giocare il suo ruolo.
La cosa strana però era la molteplicità dello
spazio temporale.
Non era solo un punto del Tempo.
Ma contemporaneamente in molti.
E in questo modo avrebbero creato un legame.
I libri non erano solo un inizio
e i computer la fine.
C’era anche lo strano attrattore.
Il mostro si era messo in funzione.
L’impero del vuoto avrebbe avuto dei problemi
e non solo in un’epoca.
Nuove ramificazioni.
Il quadro era cambiato.
Capì che adesso percepiva l’Umanità.
Aveva detto la parola.
Codice segreto.
Codex.
Le reazioni non erano immediate.
Le retroazioni però…
Erano di già cominciate.
La raccolta dei dati avrebbe creato una base.
Meta-data.
Occorreva materia per l’energia
ed il calcolo dello scenario.
Chi conosce se stesso non ha nemici.
Eppure anche lui era cambiato.
E non era semplice definire
ormai con chi parlasse.
Non era una questione di comunicazione,
solo di comprensione.
Lo capì.
Ed il telefono squillò di nuovo.