27121 - Dopo le torri

N. Lygeros
Traduzione: Lucia Santini

Il segno del vuoto era ancora evidente
e per di più due volte. Attacco dell’oblio.
Ferita della memoria.
Eppure l’albero aveva resistito.
Riguardo alla chiesa di San Nicola
essa sarebbe stata di nuovo presente anche dopo la catastrofe.
Mentre la torre della libertà era ormai qui
per proteggere i nomi che avevano
scalfito i Giusti sul metallo
per non dimenticare gli innocenti.
Ipersensibilità.
Era però necessaria.
Decisero di accendere una candela in chiesa.
Non era solo per il passato, ma anche per
la storia del futuro.
Il tempio nell’angolo di fianco ai due
vuoti e alla torre della libertà.
La torre e la chiesa
gli elementi diacronici della resistenza
sarebbero stati con loro
in questa nuova missione
perché l’impero del vuoto
non resisteva ai simboli della civiltà.
La scacchiera aveva cambiato forma.
Si erano preparati per questo non si sorpresero.
Poi salirono sulla torre della libertà
per vivere quello che non esisteva
prima dell’attacco.
Così videro New York
con lo sguardo della libertà
che era sopravvissuta
per dare l’esempio.
Forse la barbarie aveva afferrato
due pietre dopo la chiusura
della zona
ma una nuova pietra era stata posizionata per
riprendere il controllo.
Presero le coordinate del GPS, come fecero
nelle zone occupate.
Ora avrebbero protetto anche questa torre affinché
attraversasse i secoli.
Nuova caratteristica ossidionale.
Sull’angolo superiore.
Nell’isola della città.
Per l’inizio del contrattacco.
Perché solo quello che ricorda
ha futuro nel momento della guerra.