27125 - Nella torre di cristallo
N. Lygeros
Traduzione: Lucia Santini
Le licenze erano pronte.
L’umanità doveva resistere all’infamia
all’ipocrisia e alla falsità dei barbari.
Rappresentavano sistemi usurpatori e volevano
essere rispettati come persone legali.
Eppure solo in questo modo sarebbe stato varato
il disegno legge che volevano.
I Diritti dell’Umanità.
Dovevano nascere a New York.
Perché se ci fossero riusciti qui
ci sarebbero riusciti ovunque.
E la preparazione di questa guerra
era fra le più rigide.
Riunioni interminabili
Resistenze infinite.
Incontri intermedi.
Contatti segreti.
E legatura dei legami
per creare il quadro necessario
anche se questo era semplicemente impensabile
alcuni anni prima.
Ed ora erano pronti
per combattere i genocidi.
La votazione di una richiesta
era sempre difficile.
Eppure i Diritti costituivano un altro livello.
Avevano visto l’intermedio con i Popoli Indigeni.
Ma adesso combattevano per la stessa Umanità
e niente di meno.
E la barbarie era ovunque.
Dovevano fare sforzi enormi
per contenersi.
Solo lo spirito era capace
di vivere l’inaccettabile
senza inginocchiarsi.
Avevano deciso di appartenere al Tempo
non perché era con loro
ma per l’Umanità.
E per la sua libertà.
Tutti i contatti erano stati effettuati
e le pietre del Tempo
erano state poste
nei posti dovuti.
Allora posero l’ultima
da cui crollò la barbarie
e condusse al risultato.
Così nacquero i Diritti dell’Umanità.