27844 - La rigida memoria intellettiva
N. Lygeros
Traduzione: Lucia Santini
Un’altra cosa, non umana, non di massa, poteva ricordare
pure questo senza difficoltà a causa della natura e della fisica.
Vedeva l’intelligenza con lo sguardo del matematico
e la memoria intellettiva con lo sguardo del fisico.
La fisica aveva bisogno della matematica per pensare.
La matematica aveva bisogno della fisica per ricordare.
E l’informatica era una miscuglio di entrambe.
Certamente l’elettronica aveva contribuito su questo
ma attendeva digià la robotica.
In altre parole l’intelligenza rigida era entrata nella sua vita.
Come se fosse stata una questione di tempo.
E gli piaceva di vivere l’epoca della nascita.
Così il ritorno avrebbe avuto anche la memoria intellettiva.
Non sarebbe stato come un tempo in cui ognuno doveva
ricominciare tutto in ogni ciclo.
Qui il predecessore avrebbe avuto molti elementi accessibili
e la partita avrebbe potuto continuare
senza queste inaccettabili interruzioni del cervello.
Esaminò da vicino le prime fondamenta della memoria
doveva evolversi per diventare uno spazio di immagazzinamento
del Tempo, l’ampliamento vivente di un libro.
L’unica pagina non era sufficiente eccezione fatta per l’esistenza.
Per tutto il resto il libro era indispensabile.
E il linguaggio era memoria del pensiero.
Immagazzinava gli schemi mentali.