28581 - l’Italia nel Dodecaneso
N. Lygeros
Traduzione: Lucia Santini
Dopo il 1923 anno in cui la Turchia abbandona ogni diritto nel Dodecaneso a favore dell’Italia, l’Italia comincia una serie di lavori con asse principale Rodi. Nel 1925 costruì la chiesa di San Giovanni per la successione della Cattedrale dei Cavalieri, in particolare degli Ospitalieri. Nel 1927 costruisce il Palazzo del Governatore di stile veneziano ed il Grande Albergo delle Rose di stile arabo-veneto-bizantino. Nel terzo decennio, ristruttura il palazzo del Grande Maestro. Nel 1938 crea il Villaggio rurale di San Benedetto, fornito di tutti i mezzi del tempo. Nel 1938 costruisce a Lero, il Portolago di uno stile nuovo Art Deco. E nel 1939 la Casa del Fascio ove oggi risiede il Comune. Inoltre parallelamente a queste opere l’Italia instaura il primo catasto del Dodecaneso. In seguito crea il fenomeno del turismo di massa a Rodi e Kos, del quale vediamo ancor oggi la coda nella così detta industria del turismo. In altre parole, persino l’Italia fascista in pochi anni ha costruito più opere dell’Impero Ottomano che deteneva il Dodecaneso dal 1522. Così se vogliamo parlare realmente e di fatto di opere e di civiltà anche in periodo di occupazione, la Turchia sarà derisa di fronte all’Italia. Che si informi il presidente che ignora queste cose.