29037 - Il paradigma del Dodecaneso
N. Lygeros
Traduzione: Lucia Santini
Per ciò che riguarda il Dodecaneso i seguaci sia del Re che di Venizelos hanno una loro opinione, mentre la liberazione e la loro unione alla Grecia non sono dovute a nessuno dei due. E i due schieramenti, per i quali realmente ci si domanda se hanno studiato la storia, perché sicuramente non l’hanno mai scritta, dimenticano artisticamente l’enorme ruolo che ha avuto l’Italia sia in bene che in male. Nel 1909 quando furono aboliti i privilegi delle Isole Privilegiate dell’Arcipelago, il mandante era esclusivamente esterno e non ci fu nessuna reazione interna. Quando ci fu la guerra italo-turca da Settembre del 1911 fino all’ Ottobre del 1912, dove erano gli schieramenti contrari? La prima guerra nei Balcani non riguardava assolutamente il Dodecaneso, ma anche lì avemmo degli scontri inutili e pericolosi. Infine affinché ci fosse qualcosa di concreto nel Dodecaneso dovemmo attendere la fine della Seconda Guerra Mondiale quando a Parigi si prese la decisione, nel Consiglio dei Ministri degli Esteri delle quattro potenze il 27 Giugno 1946 per l’unione delle isole alla Grecia. Questo avvenne, chiaramente, perché l’Italia fascista perdette la guerra e l’Italia democratica le cedette senza alcun ostacolo. Il Trattato di Parigi fu firmato nel 1947. E per di più è il Procuratore Britannico delle Potenze alleate dell’Occupazione del Dodecaneso che cede il Dodecaneso alla Grecia. Non c’è, dunque, nessuna compromissione da parte dei seguaci di Venizelos, e nemmeno di quelli del Re. Tutto avvenne tramite mandanti esterni grazie alla alta strategia.