29092 - Dall’oscuro Trattato di Kars al nero Trattato di Losanna
N. Lygeros
Traduzione: Lucia Santini
Tutti coloro che dimenticano il Trattato di Kars del 1921, non possono capire quanto errate siano le fondamenta del Trattato di Losanna del 1923 e insistono senza sapere quanto violi sin da principio i diritti umani degli Armeni, degli Assiri, dei Greci e dei Kurdi. La stessa struttura del Trattato di Kars si basa sul concetto della catena Markov, la quale prevede che il futuro dipenda esclusivamente dal presente, e quindi niente affatto dal passato. Così la violazione dei Diritti Umani è semplicemente un inizio che permette in seguito un genocidio in maniera molteplice. Eppure non viene data importanza all’alta strategia dell’Unione Sovietica che vedeva la zona unicamente come un quadrato di una scacchiera ove la rivalità era fra l’approccio comunista e quello capitalista. In altre parole non si tratta solo di un semplice confronto locale. Inoltre, lo stremino delle popolazioni cristiane non costituiva un problema serio per il sistema ateo dell’Unione Sovietica. Così, i Sovietici riuscirono a indebolire il Trattato di Sèvres che ritenevano in sostanza occidentale, poiché fra l’altro l’avevano firmato l’Inghilterra, il Belgio, la Francia, la Grecia e l’Italia. Se dunque non abbiamo questa dimensione e se dimentichiamo che fu il Presidente dell’America a delineare i confini dell’Armenia Occidentale, allora il nostro sguardo sul Trattato di Losanna non è preparato a vedere gli atti strategici e esamina solo le mosse tattiche. Così, lo scambio di popolazioni sembra insensato, mentre appartenne al nocciolo di tutta la questione sin dall’inizio.