36701 - Auto-programmazione
N. Lygeros
Traduzione: Lucia Santini
All’inizio, i discepoli credettero che avrebbero seguito una lezione classica di matematica e di informatica. Ma in realtà cosa si poteva ritenere classico quando l’insegnamento era impartito da una superstruttura? Il problema era un po’ diverso. Egli voleva mostrare loro alcune tecniche di meta-codice. Non era semplicemente programmazione come avevano visto altre volte. Avevano acquisito abbastanza nozioni, per vedere alcuni effetti di una assiomatica superstrutturale. Conoscevano i comandi anche quelli che funzionavano in funzione del Tempo. La dinamica della programmazione non era a loro sconosciuta. Ma qui il problema era diverso. Dovevano pensare a cosa sarebbe successo se si avesse il diritto di modificare la stessa assiomatica e non semplicemente un programma. Così compresero più a fondo anche il concetto di consiglio, che era un modo di pensare e non semplicemente un comando. L’approccio per intero a causa dell’autoriferimento ci ricordava in matematica Gödel ed in informatica Turing. Eppure questa analogia era solo l’inizio. Perché si intrecciava anche la stessa policiclicità del Tempo. Così non era solo autoriferimento ma una strana auto-programmazione.