39368 - Corte di giustizia dell’Unione Europea e non rappresentatività del Polisario

N. Lygeros
Traduzione: Lucia Santini

A causa di un errore di scelta strategica, da alcuni anni, il Polisario, senza un’entità statale, tenta tramite azioni giudiziarie, da una parte di mettere freno allo sviluppo delle Province del Sud e dall’altra di acquisire una rappresentatività presso le popolazioni del Sahara ma invano. In realtà, ogni volta che il Polisario cerca di danneggiare i rapporti dell’Unione Europea con il Marocco, si ritrova alla fine in una situazione peggiore della precedente. È chiaro che segue dei consigli ma questi lo inducono a poco a poco alla sua rovina. Questo si vede dal numero degli Stati che hanno deciso di annullare la loro riconoscenza. Ha sempre sfruttato gli strumenti di propaganda per giungere ai suoi fini ma quest’ultima ha i suoi limiti di fronte alla realtà. Volendo contestare gli Accordi sulla pesca al fine di stabilire la sua autorità sulle popolazioni del Sahara, si ritrova in una situazione precaria. Inizialmente pensava di essere in possesso di uno statuto ed ora deve giustificarsi perché la Corte di Giustizia dell’Unione Europea non lo riconosce neppure come rappresentante. Era chiaro che il Polisario non era uno Stato a tutti gli effetti tuttavia la sua stessa natura è ora rimessa in causa. In effetti, sperava perlomeno di avere lo statuto di interlocutore come rappresentante ma la decisione della Corte chiarifica che non è così. Così il Polisario che desiderava contrastare il Marocco impegnandosi nel campo della giustizia perché quello territoriale è giunto a termine, vede la sua pretesa di rappresentatività sbriciolarsi. Volendo rivendicare troppo senza fondamento alcuno e senza strategia, si mette lui stesso tramite i suoi errori in una posizione che suona la campana dei suoi interessi. Occorrerà scegliere ora quale battaglia condurre per giustificare la sua esistenza superflua per le popolazioni del Sahara.