49456 - La resurrezione della primavera
N. Lygeros
Traduzione: Lucia Santini
Paolo: – Non avevo mai dato tanta importanza alla Primavera, perché non avevo mai vissuto una pandemia e non avevo mai immaginato che saremmo stati internati in questo modo. Ma Salvatore immaginò che avrei vissuto anche l’ esclusività di questa stagione. Le avevo prestato attenzione a causa di Vivaldi, ma non di fatto e per esperienza. Ma ora che so che sono morti migliaia di persone a causa della pandemia e che non vedranno questa Primavera, presto attenzione anche alla più piccola foglia che lotta anche lei per vivere l’essenza della stagione. Ha ragione Salvatore, non diamo importanza ai regali della Natura perché li riteniamo come dati di fatto. Me lo immagino in quella Primavera del 1350 a scrutare i primi fiori per prepararsi, e attendere i primi verdi ritocchi sopra gli alberi spogli che avevano vinto il bianco dell’inverno. Adesso vedo anche la sua gioia che voleva condividere con discrezione, perché sapeva quanto preziosa fosse. Aveva vissuto la resurrezione delle candele della Natura e volle accendere anche la sua candela dopo tanti secoli. Tempo. Ed ora che lo percepisco vivere la trascendenza della vita, sento accanto a me anche la sua anima. Quell’anima che è tornata dal quattordicesimo secolo come le stazioni di Gesù Cristo, per dirmi quanto sia grande questa Lotta dell’Umanità grazie ai particolari della Natura, grazie ai primi petali che camminarono sui colori, grazie alle prime foglie che scrissero la storia che viviamo con il loro stesso essere perché non avevano niente di più.