987 - Cinque movimenti per un silenzio: Variazione.
N. Lygeros
Traduzione: Lucia Santini
Ritroviamo gli stessi personaggi molte settimane dopo i terribili eventi. La loro lotta comune li ha ancora più uniti. D’ora in avanti essi formano le dita di una mano che non cessa di scrivere la storia affinché l’essenziale non sia dimenticato. Ognuno di loro è seduto a un tavolo, illuminato da una candela. L’ambiente è quello di una biblioteca nascosta. Uno dei personaggi rialza la testa.
Luca
Prima che noi scrivessimo di nuovo la storia del secolo precedente non avevo preso coscienza…Tempo.
Anna
Di che cosa non avevi coscienza?
Luca
Dell’importanza della nozione di genocidio.
Giovanni
Questo non dipende da te! Tempo. Anche la lingua francese ha scoperto questa parola solo nel 1944, come se non fosse mai esistita prima.
Matteo
E pertanto ben prima del 1944,il secolo era stato ferito dal genocidio.
Marco
Soltanto chi si ricorda del 1915?
Luca
Mi sono reso conto anche che esiste pure una idea ben peggiore di quella del genocidio…Silenzio.
Giovanni
Com’ è possibile?
Anna
L’oblio?
Luca
Si. L’oblio ma non solo…
Matteo
Il riconoscimento…Tempo. O piuttosto il non riconoscimento..
Luca
Si. È qui l’idea. Il non riconoscimento del genocidio è peggiore del genocidio!
Giovanni
Non capisco il tuo ragionamento.
Luca
Nell’espressione distruzione metodica che caratterizza il genocidio, è la parola metodica che è la peggiore.
Matteo
Adesso capisco cosa dice Luca. Tempo. La giustizia stessa effettua una distinzione fra il crimine passionale e il crimine premeditato.
Luca
Quello che differenzia i due crimini, è giustamente il metodo. E il non riconoscimento è la continuità di questo metodo.
Giovanni
Tramite la negazione della memoria, uccidono i morti.
Anna
Non gli basta averli torturati, vogliono anche che muoiano nell’oblio.
Matteo
Gli eventi storici possono spiegare l’apparizione di un genocidio ma solo l’ignominia può giustificare il non riconoscimento.
Giovanni
Il genocidio è una ferita per l’Umanità mentre il non riconoscimento è un’alienazione dell’uomo.
Luca
Alcuni uomini non intervengono perché non erano presenti al momento degli avvenimenti senza rendersi conto che la loro neutralità serve solo ai boia.
Matteo
Nel genocidio, ci vedo la barbarie mentre nel non riconoscimento lì si trova il suo orrore.
Anna
Nel riconoscimento, c’è ben di più del dovere della memoria. C’è la resurrezione di un popolo.
Marco
Sono d’accordo con questi pensieri sono gli atti di cui abbiamo bisogno.
Giovanni
Per questo scriviamo la storia.
Luca
Ma noi dobbiamo scrivere la storia del futuro. Tempo. Se vogliamo che i genocidi appartengano al passato, dobbiamo occuparci del loro riconoscimento.
Marco
I nostri nemici non sono i boia che sono morti ma coloro che continuano la loro opera attraverso il non riconoscimento.
Matteo
E come convincere colui che non lo sa!
Luca
Per vincere insieme a lui, dobbiamo nascere con lui.
Giovanni
Per alcuni, la stesura della dichiarazione dei diritti dell’uomo non ha senso nonostante sia necessaria.
Anna
Attraverso il genocidio, la nostra lotta è indirizzata all’Umanità.
Luca
L’Umanità ha anch’essa il diritto di esistere.
Marco
Come ogni uomo libero.
Matteo
Dobbiamo lottare contro ogni paese, contro ogni sistema che se ne infischia dei diritti dell’uomo e non riconosce i genocidi.
Giovanni
Dobbiamo lottare prima di tutto contro i paesi che hanno commesso i genocidi e che non li riconoscono perché servono d’ esempi all’ignominia.
Matteo
Solo che bisogna essere prudenti.
Anna
Come osi parlare di prudenza quando si tratta di un genocidio?
Matteo
Non volevo dire questo. Giustamente pensavo a te e a Giovanni.
Anna
Non è a noi che bisogna pensare ma agli altri che non hanno potuto difendersi, agli altri che sono morti perché esistevano, agli altri che vivono solo nelle nostre memorie.
Giovanni
È solamente a questo che dobbiamo pensare.
Marco
Per aiutare conosco una persona che è sopravvissuta al genocidio.
Matteo
Dobbiamo incontrarla al più presto possibile.
Marco
Allora dobbiamo andare a casa sua. Purtroppo non può muoversi. Le torture l’hanno inchiodata sulla sua sedia.
Anna
Abbiamo bisogno di lei. Andiamo!
Soffiano sulle loro candele e partono.