988 - Cinque movimenti per un silenzio: Finale.
N. Lygeros
Traduzione: Lucia Santini
In una piccola casa, una stanza è illuminata da una luce tenera. Là, vediamo un’ombra accompagnata dal silenzio. Sentiamo lo squillo di un campanello.
Sofia
Sono loro!
Il personaggio muto si allontana e rientra col gruppo.
Marco
Non avremmo voluto scomodarvi ma dovevamo venirvi a trovare.
Sofia
Avete fatto bene, figli miei.
Marco
Vogliamo che ci aiutiate.
Sofia, mostrando la sua sedia.
È da molto che non posso più aiutare nessuno.
Il personaggio muto mette la sua mano sulle sue spalle e le sfugge un sorriso.
Senza il sostegno del silenzio, non sarei qui.
Marco
Non dite questo…Tempo. Soprattutto ora…
Sofia
Perché adesso?
Giovanni
Perché abbiamo una battaglia da condurre.
Sofia
Una battaglia?
Luca
Un’opera da creare…Silenzio.
Sofia
La mia vita finisce.
Anna
Ma la vostra opera deve sussistere.
Sofia
Sono sopravvissuta ad un genocidio non riconosciuto. Tempo. La mia opera non esiste.
Matteo
No, è sbagliato!
Sofia
Tuttavia io affondo nell’oblio e nell’indifferenza generale. Mentre altri scendono a trattative sul futuro dei nostri fanciulli con il boia del passato.
Marco
Per questo motivo siamo qui!
Sofia
Siete venuti troppo tardi, figli miei.
Marco
Troppo tardi?
Sofia
Tutti gli altri sono morti. Tempo. Sono l’ultima dei sopravvissuti. Dopo di me, nessuno potrà accusarli.
Luca
Faremo ricorso alla Corte Europea dei Diritti dell’Uomo.
Sofia
Senza documenti saranno incapaci di…
Matteo
Ma voi siete il nostro documento! Dentro di voi vive la memoria del genocidio.
Sofia
Vive come una nota in un requiem.
Anna non potendo più contenersi abbraccia Sofia e Giovanni le si mette accanto.
Giovanni
Se avessimo potuto essere là prima.
Sofia
Dovete vivere, figli miei. Molti uomini hanno conosciuto solo la morte.
Marco
Ma ora si tratta dell’invasione dell’oblio.
Sofia, grida.
No! L’oblio non ci sarà!
Marco
Allora ve ne supplico, aiutateci!
Sofia
Che cosa devo fare?
Luca
Il racconto di ogni avvenimento.
Sofia
Voi mi chiedete di rivivere la morte…Silenzio.
Il personaggio muto si china verso di lei e le bisbiglia una parola all’orecchio. Gli altri attendono la sua reazione.
Lo farò ad una condizione!
Matteo
Faremo ciò che vorrete.
Sofia
Voglio che continuiate questa lotta anche dopo la mia morte. Silenzio. A cominciare da oggi voi sarete la mia memoria.
Anna
Sarete la nostra Umanità.
Sofia
Quando volete cominciare?
Giovanni
Il più presto possibile.
Sofia
Allora cominceremo oggi stesso.
Sofia fa un segno al personaggio muto che esce dalla scena subito.
Silenzio.
Nessuno osa intervenire. Tutti attendono il suo ritorno.
Silenzio.
Il personaggio muto ritorna circondato da un’ immensa stoffa nera. La trascina a fatica. Tutti gli altri si rialzano. Continua imperturbato, il suo cammino senza preoccuparsi di loro. Finisce per riempire tutta la scena di quella stoffa nera.
Sofia
Su questa stoffa sono scritti tutti i nomi delle vittime del genocidio. Manca solo il mio. Tempo. Prendetela è vostra ormai. Una sola cosa vi chiedo, non dimenticateci perché siamo soltanto questa stoffa nera.
Ciascuno a suo turno, sollevano la stoffa nera. Il personaggio muto riprende il suo cammino ed esce dalla scena. Cammina in mezzo agli spettatori. È seguito dalle persone del gruppo che a malapena cercano di trattenere le lacrime. Escono tutti dalla scena lasciando Sofia da sola.
Dio mio, ora che ho fatto il mio dovere, prendimi con te.
China la testa e chiude gli occhi. Il personaggio muto accompagnato dal gruppo ritorna in scena la depositano al suolo, e la ricoprono con la stoffa nera. Si inginocchiano tutti.
Penombra.
Oscurità.
Nero.
Fine.