984 - Cinque movimenti per un silenzio: Allegro.
N. Lygeros
Traduzione: Lucia Santini
La scena è completamente vuota, senza oggetti. È difficile identificarne lo stile. Rappresenta il simbolo musicale. Un personaggio irrompe nella scena. Ha in una mano un giornale e nell’altra una sedia. Trascina la sedia rapidamente.
Luca
Non pensavo che fosse possibile…silenzio.
Si siede sulla sedia e guarda il giornale con meraviglia.
Un altro personaggio arriva anche lui trascinando una sedia. Si siede dalla parte opposta al primo personaggio. Adesso sono di spalle.
Marco
Al contrario credo che tutto sia possibile…
Luca si china verso Marco
Luca
Hai letto il giornale?
Marco
No!
Luca
Allora come puoi sapere di cosa parla?
Marco
Non lo so.
Luca
Sei insopportabile!
Marco
È un po’ esagerato!
Luca
La questione è grave.
Marco
Sono d’accordo …Tempo. Tuttavia questo cambia qualche cosa?
Luca
Ma è proprio qui il problema!
Marco
Qual è il tema della nostra conversazione di oggi?
Luca
Un crimine che forse non è esistito!
Marco
Ma che tema divertente!
Luca
Eppure è in prima pagina
Gli mostra il giornale.
Marco
Questo non prova nulla… Di cosa si tratta?
Luca
Del genocidio…Silenzio.
Marco si gira bruscamente.
Marco
Credevo che scherzassi.
Luca
Tutti credono che si tratti di uno scherzo.
Marco
Parli seriamente?
Luca
Si. Silenzio.
Gli mostra il giornale. Marco scorre l’articolo. Il suo viso si rattrista.
Marco
Sono degli incoscienti. Tempo. Come possono scherzare su questo tema.
Luca
Perché ai nostri giorni, tutto può essere oggetto di scherzo.
Marco
Ma qui non si tratta di un crimine di guerra, è un crimine contro l’Umanità.
Luca
Ma non gli importa per loro si tratta solo di parole.
Marco
Ma queste parole feriscono la memoria!
Luca
Gli uomini che sono sopravvissuti al genocidio muoiono poco a poco e con loro, la loro memoria.
Marco
Allora dobbiamo agire!
Luca
Ma come?
Marco
Noi dobbiamo ricordare per loro.
Luca
Ma questo non sarà sufficiente!
Marco
Allora non dobbiamo dimenticare! Silenzio.
Luca
Si, questo…Tempo. Solo la memoria può vincere la morte.
Marco
Per questo tentano di assassinare la nostra memoria.
Luca
Tuttavia noi non siamo né Armeni, né Assiro-Caldei, né Ciprioti, né Greci, né Kurdi, né..!
Marco
Questa non è una ragione! Al contrario!
Luca
Al contrario?
Marco
Come il nostro corpo non è stato toccato dalla memoria, allo stesso modo la memoria deve segnare il nostro spirito.
Luca
Ti rendi conto dello sforzo che se ne deduce?
Marco
Un dovere di memoria non è uno sforzo. Tempo. Noi non eravamo là al momento degli avvenimenti ma saremo presenti d’ora in avanti.
Luca
Non siamo responsabili delle vite del passato ma della memoria del futuro! Silenzio. Soltanto chi crederà a noi?
Marco
Gli uomini che sanno soffrire…
Luca
Ma sono così pochi!
Marco
È l’inizio della resistenza.
Luca
Vuoi dire che coloro che pongono resistenza sono sempre di meno.
Marco
Sì, diventano resistenti soltanto quando ci riescono.
Luca
E se falliscono?
Marco
In generale, li dimentichiamo.
Luca
Avremo bisogno degli altri.
Marco
Abbiamo sempre bisogno degli altri.
Luca
Verranno?
Marco
Sempre vengono!
Luca
Ma questa volta è diverso.
Marco
Allora non se ne andranno più.
Luca
Non posso credere che tentino di assassinare la memoria.
Marco
Purtroppo è la realtà! Tempo. E se non resistiamo, ci riusciranno.
Luca
Che cosa possiamo fare? Tempo. Noi siamo soltanto degli uomini…
Marco
È perché siamo degli uomini che dobbiamo resistere.
Luca
A qualunque costo?
Marco
La memoria non ha prezzo.
Luca
Ho paura della morte…
Marco
È l’oblio che dobbiamo temere, la morte è naturale, l’oblio è inumano!
Abbandonano la scena lasciando le seggiole.