922 - Produttività, creatività e genialità
N. Lygeros
Traduzione: Lucia Santini
Come scrive lo psicologo Frank Barron la biografia del genio inventivo di solito descrive una vita di pensiero originale, tuttavia solo pochissime idee sopravvivono e si regala loro la gloria. La grande produttività è la regola e non l’eccezione per le persone che hanno contribuito nel loro campo con qualcosa di notevole. Anche se quanto detto possa sembrare quasi estremo per la logica comune, la legge di Price giunge con i suoi dati statistici a rafforzare questa posizione. Potremmo dire che questa legge esprima quantitativamente quanto un insieme di persone produttive che altri avrebbero chiamato élite monopolizzi lo sforzo creativo. Se in un campo del sapere ci sono anche persone attive, allora la radice quadrata di questo numero è sufficiente come insieme di persone che scrivono di più della metà delle opere in quel campo. Comunque la produzione estrema di alcune persone in rapporto al dato insieme è sufficiente per rappresentarlo, e questo è l’elemento importante.
Con questi dati, ci inoltriamo in un campo più profondo ove le generalizzazioni sono pericolose. La presenza della produttività non sembra che si relazioni solo con la creatività, ma costituisca anche un suo necessario elemento intermediario. La persona creativa non produce solo un’idea, produce continuamente idee perché vive in questo modo. Queste idee non costituiscono necessariamente delle innovazioni, semplicemente con la loro frequenza aumentano la possibilità dell’esistenza di una rarità. Ciò che è raro non è raro solo in rapporto all’operato degli altri, ma anche alle stesse opere del creatore. La creatività deriva anche dalla ricerca del nuovo, del diverso che costituisce uno stadio dell’evoluzione dell’opera intera. Per generare però questa opera, crediamo spesso che il creatore debba fare molti sforzi. Il successo dell’opera non è solo una questione di tecnica, specialmente nel campo dell’arte, perché esiste anche il problema del riscontro che coinvolge anche un contesto regolare. In realtà, tramite la sua ricerca globale, il creatore produce continuamente senza sapere a priori quale delle sue opere avrà la maggiore risonanza.
Lo stadio successivo di questa analisi è il tema della genialità come l’abbiamo già definito nel nostro studio M- classification. In questa fase, l’opera influisce sull’ Umanità prima localmente secondo il concetto contemporaneo, e poi globalmente con l’evoluzione delle conseguenze secondo il concetto diacronico. Esiste però anche il fattore esterno della identificazione che difficilmente può essere definito veritiero, o perlomeno il suo inizio, come nelle scienze e nella matematica.
Qui entra in gioco anche il modo di ricerca della soluzione poiché può influenzare il suo ambiente più del suo stesso risultato. In sostanza però questo fenomeno segue lo stesso schema mentale che osserviamo anche in matematica poiché il modo di risoluzione di un problema è più importante della stessa soluzione perché la soluzione è solo e soltanto la fine. Il genio non produce solo in abbondanza, crea oltremodo e dà il suo stile nelle sue scoperte.