19 - Mentalità frattale
N. Lygeros
Traduzione: Lucia Santini
Un frattale è l’infinito ripiegato su se stesso! E volere integrare l’infinito nel nostro modo di pensare è comprendere i frattali .
Io penso che una delle definizioni che si potrebbe dare per una teoria di base è imparare a porsi delle domande estremamente semplici, tanto semplici che nessuno avrebbe osato porsele.
La teoria dei frattali soddisfa effettivamente a questo criterio fondamentale. Fra le domande essenziali che ha generato si trova quella della nozione di confine. Ogni essere pensante sa distinguere due entità esplicitamente definite. Il problema della distinzione è eluso in partenza da un a priori sulla disgiunzione fra le due entità considerate. Quindi queste due entità per essere definite devono avere il loro confine definito. In effetti l’unico problema reale per stabilire una separazione fra le due entità in contatto è di comprendere il loro confine comune. Tuttavia quando ci occupiamo da vicino su questo concetto per esempio cercando di quantificare, allora ci si rende subito conto che esso è estremamente complesso e che nella maggior parte dei casi non può essere analizzato in maniera classica.
L’importanza della geometria frattale è compresa solo di recente. La divulgazione ne parla sempre di più e la ricerca in questo campo apporta attualmente dei contributi. Ma è anche un nuovo stato mentale che stimo comparabile a quello che è nato con la rivoluzione einsteiniana.
Assistiamo attualmente alle premesse di un nuovo modo di pensare: la mentalità frattale. Senza alcun dubbio i frattali scuoteranno i nostri punti di vista teorici così tanto conformisti sotto alcuni aspetti.
Come Galileo disse un giorno che il libro della natura era scritto in linguaggio matematico, io affermo che la Natura è frattale!