42205 - Il teatro dell’Ellenismo. Luogo archeologico Epidauro, 12/ 02/ 2019
N. Lygeros
Traduzione: Lucia Santini
Qui dovremmo avere 40 più questo 50. E larghezza 50. Nicoletta, se non calcoli bene la larghezza gli angoli che hai, è che se metti in rapporto gli scalini che vedi con i posti allora avrai la sezione aurea, 1.618 il numero τ oppure φ. Qui il teatro antico di Epidauro è più impressionante perché è più della metà, cioè puoi sentire anche dietro. Vedi le due file che sono sotto, sono un poco più lunghe del mezzo dell’orchestra. 14000 posti, quindi fra i più grandi, non è il più grande, Argo ha 20000. Quindi qui quello che è più impressionante è che è stato costruito tutto, mentre l’altro è stato scavato nella roccia. Quindi questo teatro ha una sovrastruttura e una struttura di sostegno che da sotto lo rende più leggero, perché noi ora crediamo che tutto quello che vediamo è solo marmo, in realtà ha uno scheletro e il marmo è posizionato sopra. Quindi la sua struttura può sollevare tutto questo peso. Comunque è di gran lunga il mio preferito, perché ha una struttura molto umana. Vedi l’angolo di inclinazione, l’orchestra appare più umana. Ad Argo non è così, è molto più grande, ma qui vuoi vedere lo spettacolo. Ed è interessante perché il teatro antico è creato in luoghi terapeutici, quindi è un centro terapeutico e credono che tutte queste caratteristiche procedano insieme. Ed è interessante specialmente nelle tragedie perché è incluso il concetto della catarsi e mentre è intenso quello che vedi, che certamente non lo vedi mai in modo volgare, alla fine ti pulisce l’anima e dici “quello che vivo è più semplice”, le emozioni non sono così forti e ti aiuta ad avere una vita migliore, questa è la cosa più importante. Ed è importante perché se ci pensi che fra le innovazioni del XX secolo il teatro è inteso come entità terapeutica, perché abbiamo dimenticato che il teatro è cominciato proprio da lì, sin dall’antichità. Il teatro moderno non è più terapeutico, mentre quello antico lo era. Perché desiderava semplicemente che fossimo in buone condizioni psichiche, ed un modo per esserlo era anche il teatro. Che bellezza c’è qui. Lo dico spesso anche a Vicky riguardo al Peloponneso, questi luoghi mi appaiono greci in modo naturale. Per me l’Ellenismo, sai, non è la Grecia recente come si usa dire, ma quella antica direttamente. Ed è interessante perché alla fine i nostri Monumenti che appartengono al Patrimonio Culturale dell’Umanità dimostrano proprio questo, cioè dei 18 monumenti l’Argolide ne ha di più di tutte le altre regioni e non appartengono al periodo della Grecia recente come si usa dire, ma della Grecia antica. Un’altra cosa che mi colpisce è che qui possiamo vedere degli spettacoli, mi spiace molto per Delfi perché lì non si fanno recite, ci aveva provato Sikelianos, ma dopo di lui non ci furono recite, c’era anche Isadora Duncan. Mentre qui il teatro è vivente, cioè facciamo teatro antico, classico, tragedia, commedia. Non puoi immaginare quanto mi rende sereno vedere il Pluto di Aristofane e le persone che ancor oggi muoiono dalle risate, e dici ma non è stato scritto per loro, quanto mi piace vedere qui Sofocle. Sai a volte mi chiedo come ti sentiresti se potessi avere le stesse sensazioni che provava lui e qui sei nello stesso luogo, lo stesso antico teatro e vedi lo spettacolo con lo scenario che ha scritto 2500 anni fa. E le percepisci queste sensazioni, forse linguisticamente ci sono alcune differenze, ma sono minime in rapporto a ciò che offre. Cioè chi può darti questo regalo. È un viaggio nel tempo, all’interno del teatro. Nell’opera I Camaleonti il teatro è importante, ci sono alcune strutture come è il tempio, la fortezza, il monastero e il teatro antico. Ma per me la cosa più affascinante è che il teatro è puramente cerebrale, nota che l’antica Roma lo pensò in maniera completamente diversa, i giochi e il cibo, il Grande Impero doveva fare qualcosa, per non fare qualcosa d’altro. Adesso noi pensiamo al teatro, il quale lo ricordate era gratuito, è con i Mecenati, quindi chi l’organizza paga tutto e tu vieni a vedere lo spettacolo senza nessun costo e hai pure un’ opinione puoi scegliere chi prenderà il premio, cosa c’è di più bello nella democrazia. Questa è la Democrazia. Ma questo per me è la Democrazia dello spirito, permette ad uno che per ragioni di classe non avrebbe potuto, di avere l’accesso a questo previlegio, glielo dai e gli dai la possibilità di giudicare. Pensate in quali altre strutture questo potrebbe funzionare. È il nostro spirito, è l’accesso che apre Socrate, la maieutica, colloquierà con tutti, non solo con alcuni, metterà in risalto il loro spirito, tramite la maieutica capiranno di sapere di più di quanto credessero, poiché si interessa all’uomo. Noi ci interessiamo direttamente all’Umanità, se l’uomo è un campione dell’Umanità perché non rispettarlo. Tu ora Aristide che siedi qui, siedi come Aristide, come persona o come campione dell’Umanità?
Adesso con l’insegnamento siamo campioni dell’Umanità (risponde Aristide).
Voglio dirti: lo percepisci che è un dono che offre l’Umanità all’altra se stessa? È un altra parte che l’ha fatto millenni prima, affinché lo godesse un’altra parte ancora dopo migliaia d’anni, entrambe le parti appartengono all’Umanità. Non è che sia obbligatorio è invece basilare, il teatro è lo sguardo sulla vita e la possibilità di vivere molte vite, quindi il teatro è intelligenza al di sopra della memoria, pensa continuamente quello che ricorda. Ora noi pensiamo quello che ricordiamo, i greci dell’antichità come potevano pensare quello che avremmo ricordato, quindi il teatro agisce come memoria del futuro. Ed ora dovete immaginarvi che ci stupirebbe se venissero le superstrutture a sedere qui per vedere uno spettacolo. Mentre potresti dire, ma non sarà inutile? Non vedranno le cose in un altro modo? Le vedranno anche in un altro modo. Potremmo anche qui avere una realtà più sostenuta. Ma è il diacronico e sono sensibili al diacronico. Per questo dobbiamo scrivere scenari, perché è questa l’unica cosa che rimane. Immaginati quindi, che questo luogo sia fatto per generare scenari. Siamo in un utero dell’ Umanità. Lo spettacolo si svolgerà grazie a questa struttura. Qui siamo per vedere, non è cosi? Ma se ci pensi come è fatto un teatro antico, è fatto per vedere senza disturbare l’altro che vede. Ed hai un composto di democrazia insieme ad altruismo, cioè come puoi ammirare una scena senza essere di ostacolo per l’altro e questo grazie all’inclinazione. Quindi ci concentriamo in un luogo grazie alla policiclicità, ma poiché tutti vediamo linearmente, creiamo una inclinazione. Io credo che a un certo punto le superstrutture penseranno a ciò che vi dirò adesso, penseranno ad un teatro sferico. Se hai la possibilità di vedere in 3 dimensioni, potrai allora adoperare 6 gradi di libertà. Quindi potremmo essere in un teatro ed essere in una sfera e quando penso ad una sfera penso subito alla biblioteca dei Camaleonti. Avete mai pensato che una biblioteca è fatta per avere accesso ai libri senza che essi vi intralcino il passaggio? Quindi i libri sono posti in un teatro. Per questo non mi piacciono le biblioteche che sono come dei depositi. Perché l’uno non rispetta l’altro. Qui invece c’è rispetto. Questo percepisco. Un rispetto umano. Vedete l’altezza, l’altezza scolpita, è realizzata giusta giusta per le persone. Cioè nell’antico teatro tutto è realizzato per l’uomo affinché capisca l’uomo. Per questo il teatro antico è un’opera dell’ Umanità. Ma io parlo anche della struttura, non solo dell’opera. Quello che fece l’epoca romana dopo fu una degenerazione. Adoperò questi teatri antichi per mettere qualcosa d’altro. È come avere un attrezzo e non sai per quale motivo sia stato creato. Quindi lo adoperi in maniera degenerata. Mentre qui l’attrezzo c’è.
Non vi impressiona che la Grecia moderna adoperi l’antico teatro in maniera naturale? Non vi stupisce che vengano gli stranieri a vedere gli spettacoli in questo luogo? Voglio dirti che sono colpiti così tanto da dire, io voglio vedere qui questo spettacolo, come lo vedevano gli altri, vedere questo testo, forse non capisco il testo nella lingua che viene parlata, ma mi emoziona solo il fatto che esista. Sai, supponiamo di entrare in un tempio e non conosci il rituale. Forse sono antichi, forse cristiani o di altre religioni e chiedo, cosa è più stupefacente entrare in un edificio o poter essere presente nell’ora della sua funzione. È il secondo. Il teatro antico è uno dei rari edifici in cui si svolgono le funzioni e lo viviamo nell’ora dello spettacolo. È come quando entri in una biblioteca e vedi le persone leggere i libri, mentre coloro che vanno in biblioteca con i loro libri degenerano il suo ruolo. Qui il tutto è fatto per produrre un’ opera per gli altri, dagli altri. Quindi è il luogo degli altri degli altri. Anche il paesaggio e gli alberi incorporano questi elementi. La questione è: lo senti che è tempo questo spazio? Quello che a me piace è il tempo di Epidauro, non lo spazio di Epidauro. È facile crearne uno simile, potresti a Las Vegas farne una copia, forse anche lo stesso, ma non ci sarebbe lo spessore del tempo. Qui ci sono le persone che hanno lasciato la loro anima su queste pietre. Hanno vissuto le loro opere qui, alcuni si sono commossi, altri hanno pianto. È un melting pot greco. Chiunque entri qui alla fine diventerà Greco. Questo volevo dirvi.