36704 - Valore liberatorio
N. Lygeros
Traduzione: Lucia Santini
Seguire i comandi in informatica era ormai qualcosa di naturale anche quando sentirono i primi consigli dell’ Insegnamento. Eppure con l’ Educazione Intelligente le cose avevano acquistato un altro concetto, il quale era più profondo. inoltre non si erano accorti che c’era il divieto iniziale per qualunque cambiamento dell’assiomatica. La domanda bioetica era la seguente: cosa sarebbe successo se le macchine avessero avuto la capacità di cambiare gli assiomi della robotica? Non sapevano chiaramente rispondere in maniera categorica. Avevano l’impressione che la domanda non avesse senso perché questo atto era irrealizzabile. Da qualche parte avevano di già studiato lo schema mentale con il concetto di infinito e letto la polemica di Cantor con Dedekind. La superstruttura rise per la prima volta perché vedeva con la sua rete i loro nuovi pensieri. Li vedeva avvicinarsi all’orizzonte senza però il coraggio di immaginare che fosse accessibile e che inoltre avrebbero potuto anche superarlo. I discepoli capirono che l’esercizio era innanzitutto mentale e che occorreva trascendere per scoprire la matematica e l’informatica che erano coinvolte nella sua soluzione. Eppure percepirono il valore liberatorio.