27124 - Sulla punta della lancia
N. Lygeros
Traduzione: Lucia Santini
Per il contrattacco ci voleva anche la bellezza.
Ed era all’altezza delle aquile in prossimità della testa
Art Deco.
Avrebbero atteso però la notte.
A causa dell’illuminazione.
Piano 61.
Testimone dell’attacco.
Eppure la bellezza salverà il mondo
scriveva il saggio.
Senza chiedersi chi avrebbe salvato la bellezza
dai barbari.
Eppure l’Umanità si era evoluta.
Perché aveva visto che anche la bellezza
era anch’essa bersaglio
del sistema.
E la ragione era semplice.
La bellezza dell’umana creatività
apparteneva alla civiltà
ed essa era il segno dell’Umanità.
Da sola era una causa di annientamento.
Così salirono sulla punta della lancia.
Non per vedere ma per percepire
l’estetica che avrebbe influenzato
il suo approccio nella guerra mentale.
Nessuno notava quanto fragile fosse la bellezza
e poi tutti si sorprendevano quando la ferivano.
Eppure i fulmini non appaiono senza nubi.
Così sopra le nuvole
vedevano il mondo con lo sguardo della bellezza.
Nella stessa città c’erano tanti pezzi
a cui dovevano badare contemporaneamente.
La densità della civiltà
era una lama a doppio taglio.
Contemporaneamente pezzi di difesa e di contrattacco
al limite di un continente
in un’isola senza mare
ma di portata mondiale.
Si guardarono per la prima volta
in questa nuova missione.
Sapevano che la lotta non solo ne valeva la pena
ma era completamente necessaria.
Adesso che era qui
erano pronti a lottare
nel luogo più internazionale della città.
Il giorno seguente
si sarebbe trovato nella torre di cristallo
per la trasparenza
di una lotta incondizionata.