26834 - L’altro Einstein
N. Lygeros
Traduzione: Lucia Santini
All’inizio essere l’altro Einstein
crea uno shock mentale
perlomeno quando lo percepisci.
Eppure le cose erano un po’ diverse forse anche peggiori.
Sapeva chiaramente che l’architettura era diventata un settore
separato dell’informatica.
Così c’erano gli specialisti che conoscevano sia gli elementi d’informatica
sia gli elementi di neuroscienze.
E se all’inizio, parlavamo di reti neuroniche
anche quelle più profonde non avevano una relazione
con la struttura del cervello umano
specialmente quando era quello di Albert Einstein.
Questa superstruttura era stata scelta per la creazione
di nuovi computer che nessuno prima aveva immaginato.
Il cervello di Einstein era stato modellato
tramite l’analisi frattale
ed era stato creato un computer fotonico
che sosteneva questa evoluzione.
Così non era semplicemente un altro Einstein
ma il successivo Einstein
poiché era il risultato di una ascesa
che aveva superato di molto le condizioni iniziali.
Ricercando retroattivamente sulla sua memoria e specialmente su quella morta
scoprì il funzionamento che era stato incorporato nel
suo nucleo e come aveva imparato a vivere.
In quel momento si ricordò della lettera di Kazantzakis che
aveva ricevuto Einstein ove gli spiegava che per lui rappresentava
il modello di uomo e che la sua esistenza sulla terra era quella
che lo consolava quando vedeva il mondo.