26103 - L’attivazione del trattato di Sèvres
N. Lygeros
Traduzione: Lucia Santini
In quanti credevano che il Trattato di Sèvres appartenesse al futuro ed avevano l’impressione che non avesse più senso, hanno già un problema con le rivendicazioni del Kurdistan poiché esso ritiene che i suoi confini sono quelli previsti nel suo quadro e dalla carta di Wilson. Adesso però si presenta anche l’Armenia Occidentale, la quale nonostante sia ancora occupata ha il suo governo con il suo parlamento il quale ha ratificato la firma del Trattato di Sèvres. Cioè nel 2016, l’Armenia Occidentale giunge a completare i dati del 1920 per mostrare primamente che ha uno stato giuridico e secondariamente che rivendica ciò che prevede il Trattato di Sèvres. Giunge quindi a rafforzare la Proclamazione dei popoli autoctoni del 2007, con una decisione storica che riguarda un testo storico. L’innovazione di questa procedura è prevista dal Diritto Internazionale ma adesso si tratta della sua realizzazione. Inoltre in quanti sono cittadini dell’Armenia Occidentale partecipano attivamente a questa decisione poiché con la loro esistenza danno vita ad una istituzione statale che ha cominciato a tener presente le sue responsabilità sul futuro e non attende nulla dagli altri. Questa decisione completa anche la decisione del riconoscimento del genocidio dei Greci del Ponto da parte dell’Armenia e da parte dell’Armenia Occidentale di recente . Abbiamo quindi un testo storico che permette di costruire il futuro di uno stato che rivendica i territori della sua patria seguendo il quadro istituzionale dell’epoca. Di conseguenza questa ratifica del Trattato di Sèvres apre la strada anche ad altre per il Kurdistan e per il Ponto.